Concetti base di contabilizzazione del calore in condominio

Concetti base di contabilizzazione del calore in condominio

La contabilizzazione del calore si applica a qualsiasi condominio o edificio polifunzionale con un impianto centralizzato di riscaldamento, raffreddamento o produzione di acqua calda sanitaria. Tale sistema consente di ripartire i costi in base ai consumi effettivi di ogni unità immobiliare, migliorando così l’efficienza e il risparmio energetico.

Nel contesto normativo italiano, il Decreto Legislativo n. 102/2014 impone l’installazione di contatori individuali per monitorare il consumo di energia termica. Tale obbligo mira cioè a promuovere un uso razionale dell’energia e a raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico stabiliti dalla Direttiva 2012/27/UE. I dispositivi di contabilizzazione, che includono contatori di calore e ripartitori, forniscono una misurazione dettagliata del calore utilizzato, permettendo una suddivisione delle spese che riflette accuratamente l’uso effettivo di ciascun condòmino.

In questo articolo parleremo dei concetti fondamentali legati a questo tipo di gestione dell’energia per il riscaldamento condominiale.

SOMMARIO

Cos’è la contabilizzazione del calore in condominio?

La contabilizzazione è un sistema fondamentale per migliorare l’efficienza energetica in ambito condominiale. Grazie a questa soluzione, infatti, è possibile gestire in modo autonomo i consumi termici di una unità abitativa, anche se l’edificio utilizza un impianto di riscaldamento centralizzato. La contabilizzazione consente infatti di misurare con precisione la quantità di energia utilizzata per il riscaldamento, consentendo di pagare solo per i consumi effettivi.

Questo sistema si basa sull’installazione di dispositivi specifici che misurano il consumo di calore di ogni unità, associati alla termoregolazione, che consente di regolare la temperatura interna secondo le proprie esigenze. Questo approccio integrato ha un duplice vantaggio:

  • promuove un uso consapevole dell’energia;
  • offre la possibilità di ridurre significativamente i costi, con un potenziale risparmio annuo che può arrivare fino al 15%.

La contabilizzazione è obbligatoria? Lo scopriamo nel prossimo paragrafo.

sistemi radianti a pavimento e soffitto

Obbligo contabilizzazione calore: cosa dice la normativa?

L’obbligo di contabilizzazione del calore è regolato dalla normativa nazionale che stabilisce requisiti specifici per garantire l’efficienza energetica e la giusta ripartizione delle spese di riscaldamento centralizzato nei condomini. Il Decreto Legislativo 102/2014, che recepisce la direttiva 2012/27/UE, impone a tutti i condomini con impianto di riscaldamento centralizzato di installare sistemi di contabilizzazione del calore e di termoregolazione

La normativa è di rango superiore rispetto ai provvedimenti regionali precedenti, i quali sono quindi superati se in contrasto con le disposizioni del decreto. È importante sapere che il mancato adeguamento a questi obblighi comporta sanzioni pecuniarie, che vanno da 500 a 2.500 euro. 

LEGGI ANCHE: La guida completa alla termoregolazione degli impianti

Domande Frequenti

Come si contabilizza il riscaldamento centralizzato?

Esistono due principali tipologie di sistemi:

  1. contabilizzazione condominiale diretta
  2. contabilizzazione indiretta;

I sistemi di contabilizzazione diretta impiegano contatori individuali di energia termica, che registrano direttamente il consumo di calore dei condomini in chilowattora (kWh). Questi contatori, regolati dalla Direttiva Europea sugli strumenti di misura e dalle norme EN 1434, forniscono una misura precisa dell’energia consumata.

Invece, nel caso in cui l’installazione di contatori diretti non sia praticabile, ad esempio per impianti con configurazioni particolari o per motivi di costi, si ricorre ai sistemi di contabilizzazione indiretta. Questi sistemi utilizzano ripartitori di calore o totalizzatori per misurare l’energia termica in modo indiretto:

  • I ripartitori di calore, montati sui radiatori, forniscono una misura proporzionale del calore consumato basata sulla differenza di temperatura tra il radiatore e l’ambiente circostante
  • I totalizzatori, invece, registrano il tempo di apertura delle valvole dei radiatori e possono essere compensati per la differenza di temperatura o i gradi giorno effettivi

Entrambi i sistemi indiretti richiedono una corretta calibrazione e ponderazione dei dati raccolti per assicurare una ripartizione equa delle spese di riscaldamento. Per garantire una lettura accurata e la consapevolezza dei consumi, i dispositivi dovrebbero essere dotati di display per la lettura locale o di sistemi di telelettura per monitorare i consumi in tempo reale.

Come controllare i consumi del riscaldamento centralizzato?

Per controllare i consumi del riscaldamento centralizzato, devi fare uso di contabilizzatori di calore installati sui radiatori della tua abitazione. Questi dispositivi monitorano e registrano l’energia termica utilizzata. Ogni contabilizzatore è dotato di un display che mostra il consumo attuale, nonché i dati storici mensili e annuali. Per visualizzare le informazioni, premi semplicemente il tasto situato sotto lo schermo.

Anche se i dati dei contabilizzatori vengono trasmessi automaticamente al fornitore di energia, il consiglio è quello di controllare regolarmente il display per avere un’idea chiara dei consumi. La lettura dei contabilizzatori una volta al mese è generalmente sufficiente. Questi dispositivi, alimentati da batterie, comunicano via radio o Wi-Fi con una centralina che trasmette i dati a un server centrale per l’archiviazione e la gestione.

Infine, dopo la lettura, i contabilizzatori vengono resettati fino al successivo controllo periodico, garantendo così un monitoraggio continuo e preciso dei tuoi consumi di riscaldamento.

Come si calcola il consumo con i contabilizzatori di calore?

Innanzitutto, devi determinare la quota totale di spesa basata sui consumi effettivi, come stabilito dalla normativa vigente. Questo implica calcolare la spesa “volontaria” e quella “involontaria”:

  1. La spesa volontaria è quella attribuita ai consumi diretti degli utenti e deve coprire almeno il 50% della spesa totale
  2. La spesa involontaria comprende le dispersioni dell’impianto

Nel caso di misura diretta, la quota di consumo volontario si ottiene confrontando i consumi registrati dai contatori di energia termica con il totale dell’energia fornita dall’impianto. Ad esempio, se il generatore di calore contabilizza 100.000 kWh e i consumi totali degli appartamenti sono 80.000 kWh, la quota di consumi volontari è dell’80%. Se un appartamento consuma 4.000 kWh, questo rappresenta il 5% dei consumi volontari totali.

Se si utilizza invece un sistema di contabilizzazione indiretta, i consumi volontari vengono stimati basandosi su un conteggio di unità di ripartizione, come quelle misurate dai ripartitori di calore. Ad esempio, se in un condominio di 4 appartamenti il totale dei consumi è stimato in 8.000 kWh e il tuo appartamento contribuisce con 1.500 unità su 6.000 totali, il tuo consumo sarà proporzionale a 2.000 kWh.

La quota di spesa involontaria si distribuisce tra gli utenti in base ai millesimi condominiali approvati. Questo processo assicura che la ripartizione dei costi sia conforme alla normativa, garantendo una gestione precisa ed equa delle spese di riscaldamento.

Come funziona il sistema di contabilizzazione del calore?

Il sistema di contabilizzazione del calore misura il consumo di energia termica ei condomini serviti da impianti centralizzati. Esistono due principali modalità di contabilizzazione

  • Nel sistema di contabilizzazione diretta, vengono installati dispositivi di misura dell’energia termica su ogni radiatore o corpo scaldante. Questi dispositivi, che includono sensori di temperatura e misuratori di portata, calcolano direttamente il consumo di calore in kilowattora (kWh). La contabilizzazione diretta è efficace e precisa, ma può risultare economicamente svantaggiosa in impianti con distribuzione verticale a colonne
  • In alternativa, il sistema di contabilizzazione indiretta utilizza ripartitori di calore. Si installa un ripartitore su ogni radiatore che misura la quantità di calore emessa e il tempo di funzionamento. Questi dispositivi forniscono una misura proporzionale del calore, basata sulla differenza di temperatura tra il radiatore e l’ambiente circostante. La contabilizzazione indiretta è particolarmente utile negli edifici esistenti con impianti di riscaldamento centralizzati, dove la misura diretta potrebbe non essere praticabile

I dati raccolti dai ripartitori vengono convertiti in unità di consumo che sono poi utilizzate per determinare la quota di spesa individuale. La ripartizione delle spese di riscaldamento viene effettuata in base ai consumi effettivi, riducendo la dipendenza dai millesimi di proprietà e garantendo una distribuzione più equa dei costi. Per una gestione ottimale, i ripartitori dovrebbero essere programmati per fornire letture dirette delle unità di consumo, facilitando il calcolo delle spese per ciascun utente.

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